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2025: Nuovi farmaci in farmacia nella Regione Lazio
Il 2025 rappresenta un anno importante perché dopo molto tempo, grazie al recente accordo per la Distribuzione per Conto (DPC), alcune molecole che fino all’anno passato venivano dispensate dai presidi pubblici in forma diretta, potranno essere erogati da tutte le Farmacie di comunità della Regione.
Si tratta di farmaci importanti, utilizzati nella ipercolesterolemia, nella epilessia, nell’asma e nella poliposi nasale, nella sclerosi multipla, nelle riniti allergiche da pollini, nella psoriasi e in alcune forme tumorali metastatiche.
I vantaggi per la popolazione saranno notevoli in quanto grazie alla DPC pazienti affetti da gravi patologie potranno trovare il farmaco nella farmacia sotto casa. e i vantaggi saranno importanti anche per i farmacisti che potranno finalmente dispensare farmaci innovativi.
Scopo della lezione è proprio quello di aggiornare su tali nuove molecole i farmacisti in modo che potranno non solo conoscere in modo più approfondito farmaci che non hanno mai avuto la possibilità di dispensare ma saranno anche in grado di rispondere più facilmente ai quesiti e ai dubbi dei pazienti che si rivolgeranno in farmacia per continuare o iniziare la terapia.
Fitoterapia ed Alzheimer
In questo quadro, di nuovi farmaci e nuove terapie, non poteva mancare un focus sull’Alzheimer, patologia sempre più vicina a noi tutti. Non è un film dell’orrore, ma la fredda constatazione dei numeri. Attualmente si contano 36 milioni di Alzheimerati conclamati al mondo. Dobbiamo tener conto che di Demenza soffrono 55 milioni di persone e che il numero di quest’ultimi era di “solo” 46,8 milioni nel 2015. Purtroppo, le previsioni per questa patologia sono del suo aumentare vertiginosamente a 75 milioni nel 2030 ed a 130 milioni nel non lontano 2050. Il numero aumenta notevolmente in relazione all’invecchiamento della popolazione mondiale.
Eppure, in parziale controtendenza, l’Europa ed il Nord America, pur incrementando il numero assoluto di Alzheimerati e di casi di Demenza, diminuisce in percentuale all’età il numero di nuovi casi. Com’è possibile in totale assenza ancora oggi di una terapia farmacologica vincente? La risposta è che la prevenzione su specifici fattori di rischio sta iniziando a dare i suoi frutti. Demenza ed Alzheimer sono patologie multifattoriali. Le possibili cause scatenanti sono molteplici ed in questa lezione cercheremo di identificarle. Una volta individuate, il farmacista ed il medico di base, possono concorrere ad abbattere percentualmente il rischio di sviluppare tali patologie nei 10 / 15 anni successivi.
Agendo in modo preventivo, in moltissime circostanze, è possibile l’uso di prodotti fitoterapici che possono sia agire come coadiuvanti in una terapia farmacologica, sia ritardare, se assunto ai primi sintomi, la somministrazione dei farmaci di sintesi. E in questa direzione sarà indirizzata la presente lezione.
Omeopatia e disturbi correlati alle terapie chemioterapiche
Il farmacista, in quanto figura professionale di riferimento nell’ambito della salute, gioca un ruolo fondamentale nell’assistenza ai pazienti oncologici, soprattutto nel gestire i numerosi effetti collaterali legati alle terapie chemioterapiche. La chemioterapia, pur essendo un trattamento essenziale per molte forme di cancro, comporta una serie di disturbi fisici e psicologici che possono gravemente compromettere la qualità della vita del paziente. Nausea, vomito, affaticamento, dolore e insonnia sono solo alcune delle problematiche comuni che i pazienti devono affrontare durante il trattamento.
In questo contesto, l’omeopatia si presenta come un valido strumento complementare per il trattamento dei disturbi correlati alla chemioterapia. Sebbene l’uso dell’omeopatia in oncologia sia un approccio relativamente recente, almeno nel panorama della professione del farmacista, essa ha dimostrato di essere efficace nella riduzione di alcuni dei principali effetti collaterali legati alla chemioterapia. Grazie alla sua visione olistica, che considera la persona nella sua totalità, l’omeopatia si concentra sul miglioramento del benessere complessivo del paziente, piuttosto che sulla cura dei singoli sintomi in modo isolato.
L’approccio omeopatico si basa sulla selezione di medicinali che rispondono alle caratteristiche individuali di ciascun paziente, tenendo conto non solo dei sintomi fisici ma anche dello stato emotivo e psicologico del malato. Questo tipo di trattamento personalizzato permette di ridurre la sintomatologia legata alla chemioterapia, contribuendo significativamente al miglioramento della qualità della vita dei pazienti, che possono continuare a vivere quotidianamente con meno disagio.
Le principali problematiche che l’omeopatia può alleviare includono: nausea e vomito (fenomeni molto comuni dopo le sedute di chemioterapia), affaticamento (che può essere debilitante e ridurre la capacità di svolgere attività quotidiane), dolore (soprattutto muscolare e articolare) e insonnia (che può aggravare la sensazione di stanchezza e diminuire la qualità del riposo).
È importante sottolineare che l’omeopatia non ha l’obiettivo di sostituire la chemioterapia o altri trattamenti oncologici convenzionali, ma di affiancarli come metodo complementare. L’omeopatia non interferisce con i farmaci tradizionali e non presenta rischi di interazioni farmacologiche, un aspetto cruciale in oncologia, dove il paziente può essere sotto trattamento con più farmaci contemporaneamente.
Scopo della lezione è sensibilizzare i farmacisti sull’importanza di un approccio integrato e personalizzato nella gestione dei pazienti oncologici, in particolare attraverso l’utilizzo dell’omeopatia come strumento complementare. Formati adeguatamente, i farmacisti possono diventare figure fondamentali nell’orientare i pazienti nella scelta di trattamenti alternativi sicuri ed efficaci, che possano migliorare la loro qualità della vita durante il difficile percorso terapeutico.
In conclusione, l’efficacia e la sicurezza dell’omeopatia, supportate dalla sua capacità di ridurre i sintomi senza effetti collaterali gravi, la rendono particolarmente adatta per l’utilizzo in oncologia. Inoltre, il suo approccio individualizzato e la mancanza di interazioni farmacologiche la rendono un’opzione terapeutica attraente per la gestione dei disturbi legati alle terapie chemioterapiche, supportando i pazienti nella loro lotta contro il cancro in modo più sereno e meno debilitante.
FACULTY
- Antonino Annetta (RESPONSABILE SCIENTIFICO): farmacista specialista in farmacologia applicata
- Carmine Pompeo: farmacista esperto e docente di omeopatia
- Tito Piccioni: farmacista specialista in farmacologia applicata