CONVEGNO IN PRESENZA – NO ECM
15 NOVEMBRE 2022
Dalle 11:00 alle 13:00
Sede della Regione Lazio (Sala Tevere) – Via Cristoforo Colombo, 212
L’Assemblea generale dell’ONU (Nazioni Unite) nel 2020 ha definito i dieci anni che ci portano al 2030 come
un “decennio di azione”, nel quale occorrerà introdurre soluzioni rapide e sostenibili per affrontare tutte le
maggiori sfide del mondo: povertà, cambiamento climatico, disuguaglianza e riduzione del divario
finanziario.
Il 2030, infatti, sarà un anno-traguardo per molti target di salute fissati dai Sustainable Development Goals
dell’ONU.
A tal proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), grazie all’apporto di numerosi esperti, ha
pubblicando un elenco di sfide globali per la salute individuando 13 punti sui quali focalizzarsi, uno dei quali
è arrestare la diffusione delle malattie infettive.
Si inserisce ottimamente in questa sfida globale il Piano Nazionale Epatiti Virali (PNEC) che da anni è un
valido strumento programmatico per affrontare efficacemente i temi della prevenzione e cura delle epatiti
virali in Italia.
Le epatiti B e C rappresentano un rilevante problema di Sanità Pubblica, oltre che per la frequenza, per
l’alta percentuale di casi clinicamente non manifesti che rappresentano una importante fonte di contagio;
per l’elevata percentuale di cronicizzazione dell’infezione, che può portare ad un danno epatico più severo,
quale la cirrosi ed il carcinoma epatocellulare; per l’elevato numero di morti ad esse correlabili; per il
rilevante impatto sociale dell’infezione a causa degli innegabili danni psicologici ed alla vita di relazione, cui
molti pazienti vanno incontro e, non da ultimo, per il significativo peso economico della malattia. I costi, sia
diretti, relativi al trattamento della malattia, che indiretti, legati alla perdita di produttività ed alla morte
prematura dei soggetti infetti, aumentano esponenzialmente in relazione al progressivo aggravamento
della stessa.
Inoltre resta aperta la sfida all’infezione da virus dell’epatite delta (HDV), scarsamente ricercata e
diagnosticata, sostenuta da virus a RNA difettivo che come involucro esterno utilizza l’antigene di superficie
del virus HBV. Per questo motivo, i soggetti HDV positivi sono anche HBV positivi; i pazienti con HDV hanno
quindi una doppia infezione. Dal punto di vista clinico è la forma più aggressiva e pericolosa tra tutte le
epatiti croniche virali. Infatti la maggior parte di pazienti sviluppa rapidamente una malattia avanzata di
fegato, cirrosi e tumore.
Il PNEV delinea obiettivi precisi che abbracciano il problema epatite virale dalla prevenzione al trattamento
ponendo un forte accento sulla sensibilizzazione, l’informazione e la formazione sia dei pazienti che di tutti
gli stakeholders coinvolti nella gestione della patologia e del suo riflesso sociale.
Alla luce di quanto descritto, programmi di screening, di sensibilizzazione e di cooperazione sanitaria
internazionale possono svolgere un ruolo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo di contrasto
alla diffusione delle malattie infettive.
Le tematiche affrontate saranno le seguenti:
– Gli obiettivi di salute dell’OMS 2030: fermare le malattie infettive
– Il programma di screening per HCV della Regione Lazio
– Comunicazione, educazione, empowerment: alleanza fra sistema sanitario e cittadini
– Salute e sviluppo: innovazione e malattie infettive. Cosa resta da fare
– Salute è equità: l’esperienza di collaborazione e cooperazione per il trasferimento delle conoscenze sulle
malattie infettive a tutela delle popolazioni fragili.
Introduce: Alessandra Barca – Dirigente Area Prevenzione Regione Lazio
Modera: Luciano Fassari (Quotidiano Sanità)
Interviene:
– Alessio D’Amato (Assessore alla Sanità Regione Lazio)
– Claudio M. Mastroianni (SIMIT)
– Lorella Lombardozzi (DG Farmaci e Dispositivi)
– Giulio Notturni (Consulente della Comunicazione Assessorato alla Sanità e all’Integrazione Socio
Sanitaria della Regione Lazio)
– Teresa Petrangolini (Responsabile rapporto con Associazioni Pazienti Regione Lazio)
– Giovanni Rezza (Direttore Generale della Prevenzione al Ministero della Salute)
– Ivan Gardini (EpaC Onlus)
– Francesco Vaia (Direttore Generale dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani”)
– Gianpiero D’Offizi (Responsabile della UOC Malattie Infettive Epatologia nell’ambito del
dipartimento Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti – L. Spallanzani
Con il contributo non condizionante di: