APPROCCIO ALLE DISLIPIDEMIE: LO STATO DELL’ARTE

Il Seminario avrà luogo in tre  date e tre ubicazioni differenti, favorendo così la partecipazione degli interessanti che poranno scegliere la data e la zona per loro più facilmente raggiungibile .

discipline accreditate

  • Farmacista con discipline Farmacia Ospedaliera, Farmacia Territoriale;
  • Medico Chirurgo con discipline Angiologia, Cardiologia, Geriatria, Malattie Metaboliche e Diabetologia, Medicina e Chirurgia Di Accettazione E Di Urgenza, Medicina Interna, Nefrologia, Neurologia, Chirurgia Vascolare, Medicina Generale (Medici Di Famiglia);

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Roma20 / 11 / 2021

Sotel Nomentana Via A. Benigni, 7

IN PRESENZA – Ore 9.00 – 13.00

GRATUITO – Crediti ECM: 4

Roma22/ 01 / 2022

Fondazione Venanzo Crocetti – Via Cassia, 492

IN PRESENZA – Ore 9.00 – 13.00

GRATUITO – Crediti ECM: 4

Con il contributo incondizionato di:

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INTRODUZIONE

Terapia farmacologica delle ipercolesterolemie
La terapia farmacologica dell’ipercolesterolemia va generalmente preceduta da interventi non farmacologici sullo stile di vita nei pazienti a rischio cardiovascolare basso o intermedio e comunque deve essere associata a questi interventi in tutti i pazienti. L’impiego di nutraceutici con documentata azione ipocolesterolemizzante può essere preso in considerazione nei pazienti in prevenzione primaria con lievemoderato incremento della colesterolemia. L’uso di farmaci ipocolesterolemizzanti, primi tra tutti le statine, trattamento di prima linea per efficacia e sicurezza, è necessario se le misure conservative non consentono il raggiungimento dell’obiettivoterapeutico.
Oggi disponiamo di ulteriori strategie di intervento farmacologico ipocolesterolemizzante che aiutano ad integrare l’azione delle statine e, nei casi di intolleranza alle statine parziale o completa, a vicariarne l’azione ipocolesterolemizzante. Tra i farmaci ipocolesterolemizzanti aggiuntivi ad oggi utilizzati per il trattamento del paziente ipercolesterolemico abbiamo l’ezetimibe, i sequestranti degli acidi biliari, gli inibitori della proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9). L’impiego dell’aferesi delle lipoproteine e della lomitapide è riservato al trattamento dei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote.
La riduzione della colesterolemia si accompagna ad una riduzione lineare del rischio cardiovascolare e della mortalità cardiovascolare e totale, oltre che ad una minore progressione o, addirittura, una regressione sia pure modesta delle lesioni ateromasiche dell’albero coronarico. Questo è particolarmente importante nei pazienti a rischio alto e molto alto che più di altri sono meritevoli di una adeguata riduzione dei valori di c-LDL. Non a caso le ultime LG ESC/EAS 2019 raccomandano un trattamento ipolipemizzante particolarmente aggressivo in questa tipologia di paziente, indicando target d c-LDL sempre più stringenti. Il beneficio cardiovascolare derivante dall’intervento terapeutico si perde in caso di sospensione della terapia; da qui l’importanza di garantire aderenza e persistenza dei pazienti in trattamento.

Com’è noto esiste il problema della terapia della ipercolesterolemia e soprattutto del raggiungimento dei target proposti dalle linee guida e, inoltre, del problema dell’aderenza dei pazienti alla terapia stessa. Purtroppo, si riscontra nei pazienti target una limitata consapevolezza del rischio cardiovascolare a cui sono esposti e spesso si ha una non aderenza alla terapia, anche del tipo fai da te, per cui nel tempo i pazienti tendono o a ridurre il dosaggio o addirittura a sospenderlo, senza avvertire il medico di base.

In considerazione di tali problematiche di gestione dei pazienti con ipercolesterolemia, l’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC) ha strutturato un seminario online

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